30 Marpenoth
Giunti più in alto, gli avventurieri erano stati attaccati da spaventose creature non morte, i ghoul, e da una pericolosa creatura umanoide alata: un'arpia.
Luthien, soggiogata dal canto ipnotico del mostro alato, aveva perso conoscenza per qualche secondo, ritrovandosi sul ciglio di un precipizio.
Il combattimento fu molto difficile e Harl, Gondson e Luthien rimasero feriti. Tuttavia, il gruppo ebbe avuto la meglio sulle creature mostruose.
L'arpia aveva soggiogato parte (o tutta?) della banda di coboldi, mettendoli contro la manticora e viceversa. L'unico superstite, Kir-Kir, aveva acconsentito a portarli fino alle cave a valle, dove i coboldi si rifugiavano prima di essere decimati dall'arrivo dell'arpia.
Riorganizzatisi, gli avventurieri perlustrarono la zona e decisero di accamparsi lì per la notte. Scelta l'alcova più in alto, quella dove erano stati tenuti prigionieri i pochi coboldi rimasti vivi, Blunay e Harl si erano messi a ripulirla dagli escrementi e da tutto quello che potesse provocare odore spiacevole. Nel riordinare, Blunay trovò per terra un dischetto di pietra colorato, forse parte di un vecchio gioco di un bambino.
Luthien, gravemente ferita, si era subito messa a riposo sul giaciglio preparato da Beren.
Gondson, dopo avere aiutato Blunay e Harl a rendere il luogo ospitale, aveva fatto qualche passo all'esterno per un breve giro di ricognizione. Aveva avuto le traveggole, o Luthien gli aveva sussurrato le parole di un incantesimo, quando voleva tirare su Kir Kir con la corda?
L'aria era pesante, nella cittadella. Il livore dell'inverno colpiva inesorabile le colline già svilite dall'antica guerra. La vista si perdeva tra i saliscendi scoscesi, non più baciati dal sole né dai fiori e gli alberi che un tempo l'avevano rallegrata.
Mentre pioveva ancora, Harl si avvicinò a Gondson per chiedergli se avesse già deciso i turni di guardia per la notte.
Beren, invece, era rimasto vicino all'elfa. E Blunay era lì vicino a loro.
sabato 16 maggio 2015
I campi dei morti
28 Marpenoth
Gondson, dopo aver chiesto l'aiuto di Blunay, ha reclutato per la missione il suo amico Beren e lo sconosciuto Harl, un halfling combattente.
Lasciata la città, il gruppo di avventurieri si è diretto al villaggio di Sulva, per cercare informazioni sugli avvistamenti della manticora.
Non avendo trovato niente, sono poi tornati verso sud fino al villaggio di Ardàri. Qui, la gente ha raccontato loro che una banda di coboldi, accompagnati dalla Bestia, compiva nella zona scorribande regolari. Almeno fino al mese scorso.
Secondo le voci, i coboldi si nascondono nelle vecchie cittadelle elfiche, a Oreth.
Inoltratisi verso est, hanno trovato il boschetto verdeggiante dei centauri, e sul limitare hanno potuto parlare con Ilobys, che ha spiegato loro che i coboldi si rifugiavano più a est.
Decisi ad arrivare in fretta, non si sono trattenuti nel bosco più del necessario, e si sono diretti immediatamente verso la cittadella più in alto.
Luthien è rimasta molto colpita dall'incontro con Ilobys, e crede che la sua magia possa averlo influenzato positivamente.
Gondson, dopo aver chiesto l'aiuto di Blunay, ha reclutato per la missione il suo amico Beren e lo sconosciuto Harl, un halfling combattente.
Lasciata la città, il gruppo di avventurieri si è diretto al villaggio di Sulva, per cercare informazioni sugli avvistamenti della manticora.
Non avendo trovato niente, sono poi tornati verso sud fino al villaggio di Ardàri. Qui, la gente ha raccontato loro che una banda di coboldi, accompagnati dalla Bestia, compiva nella zona scorribande regolari. Almeno fino al mese scorso.
Secondo le voci, i coboldi si nascondono nelle vecchie cittadelle elfiche, a Oreth.
Inoltratisi verso est, hanno trovato il boschetto verdeggiante dei centauri, e sul limitare hanno potuto parlare con Ilobys, che ha spiegato loro che i coboldi si rifugiavano più a est.
Decisi ad arrivare in fretta, non si sono trattenuti nel bosco più del necessario, e si sono diretti immediatamente verso la cittadella più in alto.
Luthien è rimasta molto colpita dall'incontro con Ilobys, e crede che la sua magia possa averlo influenzato positivamente.
mercoledì 13 maggio 2015
La Manticora
20/21 Marpenoth 1299
Gondson, con l'aiuto di Donna Lubasia, si era messo in contatto con l'Eminente Compagnia dei Saggi, ed era riuscito a trovare delle descrizioni dell'animale, e qualche storia che ne testimoniasse l'esistenza.
Nei libri, venivano descritte e raffigurate sia con volto di animale che con volto d'uomo. Il loro nome viene dal nanico.
"mantikhòras" o "martikhàras", fusione tra maritya (uomo) e xwar- (mangiare).
Il nano Kugnar di Sottomonte, in una sua memoria, scrive a proposito :
"di queste bestie, le aride vallate della superficie del canyon erano piene. Per questo, ero sempre scortato da guardie umane. Perché le bestie ne vanno pazze."
Ancora, è un certo Fàrika a riportare: "I loro aculei possono essere grandi come mani, e possono ricrescere dopo meno di un giorno. Hanno artigli possenti, e sono capaci di inaudita aggressività. Consentirgli libero movimento in volo è morte certa."
Gli elfi dei boschi ne danno questa descrizione: "La vita delle bestie parlanti è ingrata e insensata. Esse predano e distruggono tutto ciò che vedono come appetibile, e neppure si rendono conto che servono come un cane da ritrovo i loro padroni. Sorvolano le scorribande degli orchi mentre questi attaccano gli umani e li aiutano, quando potrebbero semplicemente sfamarsi di loro ed essere libere."
Gondson aveva ricevuto la sua paga decimanale (8 monete d'oro) e sapeva che questa missione fuori città gli avrebbe fatto perdere la decimana di paga successiva, perché non avrebbe lavorato per Pugno Fiammante. Doveva partire il più presto possibile.
lunedì 11 maggio 2015
La Bestia
19 Marpenoth 1299
Gondson si era recato al Santuario dell'Ultima Speranza per parlare con il monaco Cellin, dell'attacco che aveva subito.
Cellin e un confratello erano andati al villaggio di Sulva, un piccolo centro abitato tra le colline, per rispondere all'appello di una donna che voleva che i suoi figli, che non riusciva a mantenere, fossero portati al Santuario.
Lungo la via del ritorno, una Bestia li ha ferocemente attaccati, uccidendo il confratello e i bambini, e ferendo a morte Cellin.
La regione dei Campi dei Morti, a nord di Baldur's Gate, un tempo era una terra popolata. Adesso è un saliscendi di colline rocciose, che ospitano svariati villaggi isolati e offrono rifugio a semiumani e selvaggi di diverso tipo. Il villaggio di Sulva è a tre giorni di cammino (solo due, per un esperto esploratore con Gondson) e non è lontano dal "Territorio di Oreth", un luogo arido che un tempo era un bosco, una cittadella abitata da elfi dei boschi.
Gondson ha estratto un gigantsco aculeo dalla spalla di Cellin raccolto tutte le informazioni che ha potuto sulla Bestia, e si è convinto che si tratta di una manticora.
Le manticore sono bestie ferocissime e crudeli, affamate di carne umana. Sono grandi quasi quanto un cavallo adulto, e sono alate e dotate di affilati artigli. Sono spietate, ma servono fedelmente un padrone se questo le protegge e provvede a sfamarle regolarmente.
Gondson si sta interessando con entusiasmo alla faccenda, sia perché il Santuario ha offerto ben 800 pezzi d'oro per il corpo della Manticora e sia perché sarebbe l'occasione per un'avventura fuori dalla città. Ma da solo non potrebbe farcela, gli servirà qualcuno su cui contare.
Gondson si era recato al Santuario dell'Ultima Speranza per parlare con il monaco Cellin, dell'attacco che aveva subito.
Cellin e un confratello erano andati al villaggio di Sulva, un piccolo centro abitato tra le colline, per rispondere all'appello di una donna che voleva che i suoi figli, che non riusciva a mantenere, fossero portati al Santuario.
Lungo la via del ritorno, una Bestia li ha ferocemente attaccati, uccidendo il confratello e i bambini, e ferendo a morte Cellin.
La regione dei Campi dei Morti, a nord di Baldur's Gate, un tempo era una terra popolata. Adesso è un saliscendi di colline rocciose, che ospitano svariati villaggi isolati e offrono rifugio a semiumani e selvaggi di diverso tipo. Il villaggio di Sulva è a tre giorni di cammino (solo due, per un esperto esploratore con Gondson) e non è lontano dal "Territorio di Oreth", un luogo arido che un tempo era un bosco, una cittadella abitata da elfi dei boschi.
Gondson ha estratto un gigantsco aculeo dalla spalla di Cellin raccolto tutte le informazioni che ha potuto sulla Bestia, e si è convinto che si tratta di una manticora.
Le manticore sono bestie ferocissime e crudeli, affamate di carne umana. Sono grandi quasi quanto un cavallo adulto, e sono alate e dotate di affilati artigli. Sono spietate, ma servono fedelmente un padrone se questo le protegge e provvede a sfamarle regolarmente.
Gondson si sta interessando con entusiasmo alla faccenda, sia perché il Santuario ha offerto ben 800 pezzi d'oro per il corpo della Manticora e sia perché sarebbe l'occasione per un'avventura fuori dalla città. Ma da solo non potrebbe farcela, gli servirà qualcuno su cui contare.
Una posizione scomoda
19 Marpenoth 1299
Luthien si era cacciata in un brutto guaio.
Evidentemente, Rilsa Rael del Paradiso era molto interessata a questa polvere alchemica. E le aveva chiesto di scoprire dove fosse.
Si era messa in qualcosa più grande di lei. Agire era rischioso, perché.. in fondo su chi poteva contare? Forse poteva tirarsene fuori in qualche modo, ma non sapeva ancora cosa voleva.
Una cosa era certa: qualunque cosa avesse deciso di fare, doveva farla con attenzione e cautela. Non voleva essere coinvolta in qualche faida, e rischiare di venire uccisa.
Doveva decidere se agire rapidamente, oppure se era meglio sparire per un po'.
Luthien si era cacciata in un brutto guaio.
Evidentemente, Rilsa Rael del Paradiso era molto interessata a questa polvere alchemica. E le aveva chiesto di scoprire dove fosse.
Si era messa in qualcosa più grande di lei. Agire era rischioso, perché.. in fondo su chi poteva contare? Forse poteva tirarsene fuori in qualche modo, ma non sapeva ancora cosa voleva.
Una cosa era certa: qualunque cosa avesse deciso di fare, doveva farla con attenzione e cautela. Non voleva essere coinvolta in qualche faida, e rischiare di venire uccisa.
Doveva decidere se agire rapidamente, oppure se era meglio sparire per un po'.
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