8 Nigthal 1299
Gli avventurieri, tornati a Baldur's Gate dopo avere ucciso la manticora, prendono parte alla cerimonia funebre organizzata dal Santuario dell'ultima speranza.
Qui incontrano il Duca Abdel Adrian, che assiste anche lui al rituale.
Abdel Adrian riconosce Gondson e si ferma a scambiare qualche parola con tutti loro.
Quando il rituale è terminato, all'esterno del tempio sono rimasti soltanto Blunay, Luthien e Gondson, mentre il Duca e le sue guardia si stanno apprestando a ritornare a palazzo.
sabato 13 giugno 2015
lunedì 8 giugno 2015
Il sogno di Luthien
Le voci che sente la turbano profondamente, e il suo sogno è così vivido da sembrare una visione.
sabato 16 maggio 2015
Il territorio di Oreth
30 Marpenoth
Giunti più in alto, gli avventurieri erano stati attaccati da spaventose creature non morte, i ghoul, e da una pericolosa creatura umanoide alata: un'arpia.
Luthien, soggiogata dal canto ipnotico del mostro alato, aveva perso conoscenza per qualche secondo, ritrovandosi sul ciglio di un precipizio.
Il combattimento fu molto difficile e Harl, Gondson e Luthien rimasero feriti. Tuttavia, il gruppo ebbe avuto la meglio sulle creature mostruose.
L'arpia aveva soggiogato parte (o tutta?) della banda di coboldi, mettendoli contro la manticora e viceversa. L'unico superstite, Kir-Kir, aveva acconsentito a portarli fino alle cave a valle, dove i coboldi si rifugiavano prima di essere decimati dall'arrivo dell'arpia.
Riorganizzatisi, gli avventurieri perlustrarono la zona e decisero di accamparsi lì per la notte. Scelta l'alcova più in alto, quella dove erano stati tenuti prigionieri i pochi coboldi rimasti vivi, Blunay e Harl si erano messi a ripulirla dagli escrementi e da tutto quello che potesse provocare odore spiacevole. Nel riordinare, Blunay trovò per terra un dischetto di pietra colorato, forse parte di un vecchio gioco di un bambino.
Luthien, gravemente ferita, si era subito messa a riposo sul giaciglio preparato da Beren.
Gondson, dopo avere aiutato Blunay e Harl a rendere il luogo ospitale, aveva fatto qualche passo all'esterno per un breve giro di ricognizione. Aveva avuto le traveggole, o Luthien gli aveva sussurrato le parole di un incantesimo, quando voleva tirare su Kir Kir con la corda?
L'aria era pesante, nella cittadella. Il livore dell'inverno colpiva inesorabile le colline già svilite dall'antica guerra. La vista si perdeva tra i saliscendi scoscesi, non più baciati dal sole né dai fiori e gli alberi che un tempo l'avevano rallegrata.
Mentre pioveva ancora, Harl si avvicinò a Gondson per chiedergli se avesse già deciso i turni di guardia per la notte.
Beren, invece, era rimasto vicino all'elfa. E Blunay era lì vicino a loro.
Giunti più in alto, gli avventurieri erano stati attaccati da spaventose creature non morte, i ghoul, e da una pericolosa creatura umanoide alata: un'arpia.
Luthien, soggiogata dal canto ipnotico del mostro alato, aveva perso conoscenza per qualche secondo, ritrovandosi sul ciglio di un precipizio.
Il combattimento fu molto difficile e Harl, Gondson e Luthien rimasero feriti. Tuttavia, il gruppo ebbe avuto la meglio sulle creature mostruose.
L'arpia aveva soggiogato parte (o tutta?) della banda di coboldi, mettendoli contro la manticora e viceversa. L'unico superstite, Kir-Kir, aveva acconsentito a portarli fino alle cave a valle, dove i coboldi si rifugiavano prima di essere decimati dall'arrivo dell'arpia.
Riorganizzatisi, gli avventurieri perlustrarono la zona e decisero di accamparsi lì per la notte. Scelta l'alcova più in alto, quella dove erano stati tenuti prigionieri i pochi coboldi rimasti vivi, Blunay e Harl si erano messi a ripulirla dagli escrementi e da tutto quello che potesse provocare odore spiacevole. Nel riordinare, Blunay trovò per terra un dischetto di pietra colorato, forse parte di un vecchio gioco di un bambino.
Luthien, gravemente ferita, si era subito messa a riposo sul giaciglio preparato da Beren.
Gondson, dopo avere aiutato Blunay e Harl a rendere il luogo ospitale, aveva fatto qualche passo all'esterno per un breve giro di ricognizione. Aveva avuto le traveggole, o Luthien gli aveva sussurrato le parole di un incantesimo, quando voleva tirare su Kir Kir con la corda?
L'aria era pesante, nella cittadella. Il livore dell'inverno colpiva inesorabile le colline già svilite dall'antica guerra. La vista si perdeva tra i saliscendi scoscesi, non più baciati dal sole né dai fiori e gli alberi che un tempo l'avevano rallegrata.
Mentre pioveva ancora, Harl si avvicinò a Gondson per chiedergli se avesse già deciso i turni di guardia per la notte.
Beren, invece, era rimasto vicino all'elfa. E Blunay era lì vicino a loro.
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Territorio di Oreth
I campi dei morti
28 Marpenoth
Gondson, dopo aver chiesto l'aiuto di Blunay, ha reclutato per la missione il suo amico Beren e lo sconosciuto Harl, un halfling combattente.
Lasciata la città, il gruppo di avventurieri si è diretto al villaggio di Sulva, per cercare informazioni sugli avvistamenti della manticora.
Non avendo trovato niente, sono poi tornati verso sud fino al villaggio di Ardàri. Qui, la gente ha raccontato loro che una banda di coboldi, accompagnati dalla Bestia, compiva nella zona scorribande regolari. Almeno fino al mese scorso.
Secondo le voci, i coboldi si nascondono nelle vecchie cittadelle elfiche, a Oreth.
Inoltratisi verso est, hanno trovato il boschetto verdeggiante dei centauri, e sul limitare hanno potuto parlare con Ilobys, che ha spiegato loro che i coboldi si rifugiavano più a est.
Decisi ad arrivare in fretta, non si sono trattenuti nel bosco più del necessario, e si sono diretti immediatamente verso la cittadella più in alto.
Luthien è rimasta molto colpita dall'incontro con Ilobys, e crede che la sua magia possa averlo influenzato positivamente.
Gondson, dopo aver chiesto l'aiuto di Blunay, ha reclutato per la missione il suo amico Beren e lo sconosciuto Harl, un halfling combattente.
Lasciata la città, il gruppo di avventurieri si è diretto al villaggio di Sulva, per cercare informazioni sugli avvistamenti della manticora.
Non avendo trovato niente, sono poi tornati verso sud fino al villaggio di Ardàri. Qui, la gente ha raccontato loro che una banda di coboldi, accompagnati dalla Bestia, compiva nella zona scorribande regolari. Almeno fino al mese scorso.
Secondo le voci, i coboldi si nascondono nelle vecchie cittadelle elfiche, a Oreth.
Inoltratisi verso est, hanno trovato il boschetto verdeggiante dei centauri, e sul limitare hanno potuto parlare con Ilobys, che ha spiegato loro che i coboldi si rifugiavano più a est.
Decisi ad arrivare in fretta, non si sono trattenuti nel bosco più del necessario, e si sono diretti immediatamente verso la cittadella più in alto.
Luthien è rimasta molto colpita dall'incontro con Ilobys, e crede che la sua magia possa averlo influenzato positivamente.
mercoledì 13 maggio 2015
La Manticora
20/21 Marpenoth 1299
Gondson, con l'aiuto di Donna Lubasia, si era messo in contatto con l'Eminente Compagnia dei Saggi, ed era riuscito a trovare delle descrizioni dell'animale, e qualche storia che ne testimoniasse l'esistenza.
Nei libri, venivano descritte e raffigurate sia con volto di animale che con volto d'uomo. Il loro nome viene dal nanico.
"mantikhòras" o "martikhàras", fusione tra maritya (uomo) e xwar- (mangiare).
Il nano Kugnar di Sottomonte, in una sua memoria, scrive a proposito :
"di queste bestie, le aride vallate della superficie del canyon erano piene. Per questo, ero sempre scortato da guardie umane. Perché le bestie ne vanno pazze."
Ancora, è un certo Fàrika a riportare: "I loro aculei possono essere grandi come mani, e possono ricrescere dopo meno di un giorno. Hanno artigli possenti, e sono capaci di inaudita aggressività. Consentirgli libero movimento in volo è morte certa."
Gli elfi dei boschi ne danno questa descrizione: "La vita delle bestie parlanti è ingrata e insensata. Esse predano e distruggono tutto ciò che vedono come appetibile, e neppure si rendono conto che servono come un cane da ritrovo i loro padroni. Sorvolano le scorribande degli orchi mentre questi attaccano gli umani e li aiutano, quando potrebbero semplicemente sfamarsi di loro ed essere libere."
Gondson aveva ricevuto la sua paga decimanale (8 monete d'oro) e sapeva che questa missione fuori città gli avrebbe fatto perdere la decimana di paga successiva, perché non avrebbe lavorato per Pugno Fiammante. Doveva partire il più presto possibile.
lunedì 11 maggio 2015
La Bestia
19 Marpenoth 1299
Gondson si era recato al Santuario dell'Ultima Speranza per parlare con il monaco Cellin, dell'attacco che aveva subito.
Cellin e un confratello erano andati al villaggio di Sulva, un piccolo centro abitato tra le colline, per rispondere all'appello di una donna che voleva che i suoi figli, che non riusciva a mantenere, fossero portati al Santuario.
Lungo la via del ritorno, una Bestia li ha ferocemente attaccati, uccidendo il confratello e i bambini, e ferendo a morte Cellin.
La regione dei Campi dei Morti, a nord di Baldur's Gate, un tempo era una terra popolata. Adesso è un saliscendi di colline rocciose, che ospitano svariati villaggi isolati e offrono rifugio a semiumani e selvaggi di diverso tipo. Il villaggio di Sulva è a tre giorni di cammino (solo due, per un esperto esploratore con Gondson) e non è lontano dal "Territorio di Oreth", un luogo arido che un tempo era un bosco, una cittadella abitata da elfi dei boschi.
Gondson ha estratto un gigantsco aculeo dalla spalla di Cellin raccolto tutte le informazioni che ha potuto sulla Bestia, e si è convinto che si tratta di una manticora.
Le manticore sono bestie ferocissime e crudeli, affamate di carne umana. Sono grandi quasi quanto un cavallo adulto, e sono alate e dotate di affilati artigli. Sono spietate, ma servono fedelmente un padrone se questo le protegge e provvede a sfamarle regolarmente.
Gondson si sta interessando con entusiasmo alla faccenda, sia perché il Santuario ha offerto ben 800 pezzi d'oro per il corpo della Manticora e sia perché sarebbe l'occasione per un'avventura fuori dalla città. Ma da solo non potrebbe farcela, gli servirà qualcuno su cui contare.
Gondson si era recato al Santuario dell'Ultima Speranza per parlare con il monaco Cellin, dell'attacco che aveva subito.
Cellin e un confratello erano andati al villaggio di Sulva, un piccolo centro abitato tra le colline, per rispondere all'appello di una donna che voleva che i suoi figli, che non riusciva a mantenere, fossero portati al Santuario.
Lungo la via del ritorno, una Bestia li ha ferocemente attaccati, uccidendo il confratello e i bambini, e ferendo a morte Cellin.
La regione dei Campi dei Morti, a nord di Baldur's Gate, un tempo era una terra popolata. Adesso è un saliscendi di colline rocciose, che ospitano svariati villaggi isolati e offrono rifugio a semiumani e selvaggi di diverso tipo. Il villaggio di Sulva è a tre giorni di cammino (solo due, per un esperto esploratore con Gondson) e non è lontano dal "Territorio di Oreth", un luogo arido che un tempo era un bosco, una cittadella abitata da elfi dei boschi.
Gondson ha estratto un gigantsco aculeo dalla spalla di Cellin raccolto tutte le informazioni che ha potuto sulla Bestia, e si è convinto che si tratta di una manticora.
Le manticore sono bestie ferocissime e crudeli, affamate di carne umana. Sono grandi quasi quanto un cavallo adulto, e sono alate e dotate di affilati artigli. Sono spietate, ma servono fedelmente un padrone se questo le protegge e provvede a sfamarle regolarmente.
Gondson si sta interessando con entusiasmo alla faccenda, sia perché il Santuario ha offerto ben 800 pezzi d'oro per il corpo della Manticora e sia perché sarebbe l'occasione per un'avventura fuori dalla città. Ma da solo non potrebbe farcela, gli servirà qualcuno su cui contare.
Una posizione scomoda
19 Marpenoth 1299
Luthien si era cacciata in un brutto guaio.
Evidentemente, Rilsa Rael del Paradiso era molto interessata a questa polvere alchemica. E le aveva chiesto di scoprire dove fosse.
Si era messa in qualcosa più grande di lei. Agire era rischioso, perché.. in fondo su chi poteva contare? Forse poteva tirarsene fuori in qualche modo, ma non sapeva ancora cosa voleva.
Una cosa era certa: qualunque cosa avesse deciso di fare, doveva farla con attenzione e cautela. Non voleva essere coinvolta in qualche faida, e rischiare di venire uccisa.
Doveva decidere se agire rapidamente, oppure se era meglio sparire per un po'.
Luthien si era cacciata in un brutto guaio.
Evidentemente, Rilsa Rael del Paradiso era molto interessata a questa polvere alchemica. E le aveva chiesto di scoprire dove fosse.
Si era messa in qualcosa più grande di lei. Agire era rischioso, perché.. in fondo su chi poteva contare? Forse poteva tirarsene fuori in qualche modo, ma non sapeva ancora cosa voleva.
Una cosa era certa: qualunque cosa avesse deciso di fare, doveva farla con attenzione e cautela. Non voleva essere coinvolta in qualche faida, e rischiare di venire uccisa.
Doveva decidere se agire rapidamente, oppure se era meglio sparire per un po'.
lunedì 27 aprile 2015
All'Oasi
17 Marpenoth 1299
Situata vicino a uno laghetto (probabilmente artificiale, ricavato da una deviazione sotterranea del fiume che sbuca a nord), l'Oasi è una locanda molto frequentata.
Non girano sempre belle facce, anzi.
Prima del tramonto, Luthien e Blunay entrano nella locanda e si siedono, in attesa di vedere arrivare il loro uomo.
Dopo poco, Gondson li raggiunge, sedendosi ad un altro tavolo.
Nella locanda ci sono almeno una decina di avventori, e c'è un elfo che suona il liuto, cantando storie sugli eroi di Calimshan.
Dopo qualche ora di attesa, quando il sole è ormai tramontato, dell'uomo pelato e con i baffi nemmeno l'ombra. Forse la voce che il piano dei banditi era finito male si era già sparso, tra gli interessati?
Se così era, le cause potevano essere molteplici:
il prigioniero trattenuto era stato riconosciuto?
Forse qualcuno aveva visto i sacchi essere portati alla tenuta di Imbralym?
O magari tra i soldati, o tra i collaboratori del mago, c'era una spia.
C'era anche un'altra possibilità, ma lo sapeva solo Luthien. E Beren, che però non era lì, in quel momento..
Situata vicino a uno laghetto (probabilmente artificiale, ricavato da una deviazione sotterranea del fiume che sbuca a nord), l'Oasi è una locanda molto frequentata.
Non girano sempre belle facce, anzi.
Prima del tramonto, Luthien e Blunay entrano nella locanda e si siedono, in attesa di vedere arrivare il loro uomo.
Dopo poco, Gondson li raggiunge, sedendosi ad un altro tavolo.
Nella locanda ci sono almeno una decina di avventori, e c'è un elfo che suona il liuto, cantando storie sugli eroi di Calimshan.
Dopo qualche ora di attesa, quando il sole è ormai tramontato, dell'uomo pelato e con i baffi nemmeno l'ombra. Forse la voce che il piano dei banditi era finito male si era già sparso, tra gli interessati?
Se così era, le cause potevano essere molteplici:
il prigioniero trattenuto era stato riconosciuto?
Forse qualcuno aveva visto i sacchi essere portati alla tenuta di Imbralym?
O magari tra i soldati, o tra i collaboratori del mago, c'era una spia.
C'era anche un'altra possibilità, ma lo sapeva solo Luthien. E Beren, che però non era lì, in quel momento..
L'incontro con Rilsa Rael
16 Marpenoth 1299
Decisa a capirci di più, e curiosa per natura, Luthien ha rubato un pugno di polvere alchemica da uno dei sacchi, di nascosto da Blunay, con l'intenzione di mostrarla a qualcuno che potesse dirle di cosa si tratta.
Accompagnata da Beren, la ragazza si è recata al Paradiso, emporio magico nella piccola Calimshan, per parlare con Rilsa Rael.
La donna non ha potuto celare una certa sorpresa, sapendola coinvolta in una missione per conto di non-si-sa-chi in qualcosa che riguarda componenti da alchimisti, e di fronte alla sua richiesta di informazioni le ha proposto di lasciare a lei il sacchetto di polvere, ma Luthien ha rifiutato.
L'incontro l'ha un po' turbata, e adesso Luthien ha paura di aver fatto qualcosa di male.
Se le voci su Rilsa Rael sono vere, e se i sospetti di Imbralym su un coinvolgimento della Gilda sono fondati, che cosa succederà?
Beren racconterà a qualcuno di quello che Luthien ha fatto?
Decisa a capirci di più, e curiosa per natura, Luthien ha rubato un pugno di polvere alchemica da uno dei sacchi, di nascosto da Blunay, con l'intenzione di mostrarla a qualcuno che potesse dirle di cosa si tratta.
Accompagnata da Beren, la ragazza si è recata al Paradiso, emporio magico nella piccola Calimshan, per parlare con Rilsa Rael.
La donna non ha potuto celare una certa sorpresa, sapendola coinvolta in una missione per conto di non-si-sa-chi in qualcosa che riguarda componenti da alchimisti, e di fronte alla sua richiesta di informazioni le ha proposto di lasciare a lei il sacchetto di polvere, ma Luthien ha rifiutato.
L'incontro l'ha un po' turbata, e adesso Luthien ha paura di aver fatto qualcosa di male.
Se le voci su Rilsa Rael sono vere, e se i sospetti di Imbralym su un coinvolgimento della Gilda sono fondati, che cosa succederà?
Beren racconterà a qualcuno di quello che Luthien ha fatto?
Ritorno a Baldur's Gate
16 Marpenoth 1299
Di ritorno a Baldur's Gate, gli avventurieri hanno affidato il prigioniero alle guardie del pugno fiammante, e si sono incontrati con Imbralym Skoond alla sua dimora, il Seskergates, per riportargli i sacchi di Nitrum.
Qui hanno fatto la conoscenza di un suo assistente, Fedri, e della sua guardia del corpo, una donna guerriera conosciuta con il nomignolo di "il Behir".
Imbralym è stato molto grato a Blunay e gli altri, ed è stato felice di sapere che il gruppo avrebbe continuato a investigare.
Infatti, gli avventurieri hanno deciso di recarsi all'Oasi il giorno dopo, per intercettare l'uomo con i baffi che doveva ricevere la polvere alchemica dai banditi.
Il mago è convinto che c'entri la Gilda, con questa storia.
Lasciata Seskergates (la tenuta del mago), il gruppo si è diviso. I due soldati si sono incontrati con il loro compagno Kerro, mentre Blunay ha percorso un tratto di strada con Luthien, per darle il resto della paga promessa e dirle che il suo comportamento impulsivo l'aveva sorpreso, e un po' deluso.
Di ritorno a Baldur's Gate, gli avventurieri hanno affidato il prigioniero alle guardie del pugno fiammante, e si sono incontrati con Imbralym Skoond alla sua dimora, il Seskergates, per riportargli i sacchi di Nitrum.
Qui hanno fatto la conoscenza di un suo assistente, Fedri, e della sua guardia del corpo, una donna guerriera conosciuta con il nomignolo di "il Behir".
Imbralym è stato molto grato a Blunay e gli altri, ed è stato felice di sapere che il gruppo avrebbe continuato a investigare.
Infatti, gli avventurieri hanno deciso di recarsi all'Oasi il giorno dopo, per intercettare l'uomo con i baffi che doveva ricevere la polvere alchemica dai banditi.
Il mago è convinto che c'entri la Gilda, con questa storia.
Lasciata Seskergates (la tenuta del mago), il gruppo si è diviso. I due soldati si sono incontrati con il loro compagno Kerro, mentre Blunay ha percorso un tratto di strada con Luthien, per darle il resto della paga promessa e dirle che il suo comportamento impulsivo l'aveva sorpreso, e un po' deluso.
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Il covo dei banditi
14 Marpenoth 1299
Dopo avere scoperto che i banditi si erano nascosti nelle profondità sotto le rovine di Vehlarr, Blunay e gli altri si sono introdotti nel sotterraneo per sopraffarli.
Con il vantaggio della sorpresa, Blunay voleva catturarli vivi, ma l'impulsivo attacco di Luthien ha dato via a un (breve) combattimento, in cui il gruppo ha avuto presto la meglio.
L'unico bandito superstite è stato catturato e interrogato.
Il gruppo di banditi era al soldo di un uomo (un calishita alto e pelato, con baffi e barba corta) che li ha avvicinati nella Piccola Calimshan, e che li ha pagati 100 pezzi d'oro (50 + 50) per derubare Gendris dei tre sacchi di nitrum.
Il capo dei banditi è l'unico ad aver parlato con l'uomo, e questi avevano un appuntamento all'Oasi, nella Piccola Calimshan, il giorno 17 Marpenoth.
L'uomo aveva anche fornito loro una provetta, che contiene un liquido capace di rendere invisibile un oggetto per pochi minuti (per far entrare i sacchi in città passando dal Ponte della Viverna).
Dopo avere scoperto che i banditi si erano nascosti nelle profondità sotto le rovine di Vehlarr, Blunay e gli altri si sono introdotti nel sotterraneo per sopraffarli.
Con il vantaggio della sorpresa, Blunay voleva catturarli vivi, ma l'impulsivo attacco di Luthien ha dato via a un (breve) combattimento, in cui il gruppo ha avuto presto la meglio.
L'unico bandito superstite è stato catturato e interrogato.
Il gruppo di banditi era al soldo di un uomo (un calishita alto e pelato, con baffi e barba corta) che li ha avvicinati nella Piccola Calimshan, e che li ha pagati 100 pezzi d'oro (50 + 50) per derubare Gendris dei tre sacchi di nitrum.
Il capo dei banditi è l'unico ad aver parlato con l'uomo, e questi avevano un appuntamento all'Oasi, nella Piccola Calimshan, il giorno 17 Marpenoth.
L'uomo aveva anche fornito loro una provetta, che contiene un liquido capace di rendere invisibile un oggetto per pochi minuti (per far entrare i sacchi in città passando dal Ponte della Viverna).
La missione di recupero
12 Marpenoth 1299
Blunay riceve una richiesta da parte del mago Imbralym Skoond, in cui gli viene chiesto di scoprire perché il carico di Nitrum proveniente da Elturel non è ancora arrivato.
Blunay decide di avvicinare la mezzelfa Luthien e le offre una lauta ricompensa per unirsi a lui nella spedizione.
Il caporale Constantin Thruril, anche lui mezzumano, offre a Blunay l'aiuto del ranger Gondson e impedisce a Kerro, ferito, di andare in missione con loro.
Dopo una giornata di viaggio, il gruppo raggiunge il luogo dell'agguato e trova l'unico sopravvissuto, Beren.
Insieme, i quattro decidono di continuare a investigare e seguono le tracce dei banditi fino al loro covo.
Blunay riceve una richiesta da parte del mago Imbralym Skoond, in cui gli viene chiesto di scoprire perché il carico di Nitrum proveniente da Elturel non è ancora arrivato.
Blunay decide di avvicinare la mezzelfa Luthien e le offre una lauta ricompensa per unirsi a lui nella spedizione.
Il caporale Constantin Thruril, anche lui mezzumano, offre a Blunay l'aiuto del ranger Gondson e impedisce a Kerro, ferito, di andare in missione con loro.
Dopo una giornata di viaggio, il gruppo raggiunge il luogo dell'agguato e trova l'unico sopravvissuto, Beren.
Insieme, i quattro decidono di continuare a investigare e seguono le tracce dei banditi fino al loro covo.
La schermaglia tra Kerro e Arki
12 Marpenoth 1299
Kerro, ruota del pugno fiammante e amico di Beren e Gondson, ha un alterco violento con un ragazzino dei bassifondi, Arki, che lo accusa di dovergli dei soldi.
Quando le cose si mettono male, Luthien, che aveva seguito Arki, interviene.
Così fa anche Gondson, che disarma Arki mettendolo in fuga e conserva il suo pugnale.
Kerro rimane ferito alla gamba, ed è costretto al riposo contro la sua volontà.
Kerro, ruota del pugno fiammante e amico di Beren e Gondson, ha un alterco violento con un ragazzino dei bassifondi, Arki, che lo accusa di dovergli dei soldi.
Quando le cose si mettono male, Luthien, che aveva seguito Arki, interviene.
Così fa anche Gondson, che disarma Arki mettendolo in fuga e conserva il suo pugnale.
Kerro rimane ferito alla gamba, ed è costretto al riposo contro la sua volontà.
L'agguato dei banditi
11 Marpenoth 1299
La spedizione guidata da Gendris, collaboratore della Casa delle Meraviglie di Gond, viene attaccata da un gruppo di banditi lungo la via del ritorno da Elturel.
Il carico, tre sacchi di Nitrum, viene trafugato. Beren è l'unico sopravvissuto
La spedizione guidata da Gendris, collaboratore della Casa delle Meraviglie di Gond, viene attaccata da un gruppo di banditi lungo la via del ritorno da Elturel.
Il carico, tre sacchi di Nitrum, viene trafugato. Beren è l'unico sopravvissuto
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